Scintille di Pace - Sparks of Peace - Des étincelles de paix - Chispas de Paz - Funken des Friedens - Faíscas de Paz - Iskry pokoju - A béke szikrái - Vonken van vrede - Shkëndijat e paqes - Mga kislap ng kapayapaan - 和平的火花 - 平和の火花 - 평화의 불꽃 - Іскри миру - Iskre mira - Ramybės kibirkštys - Iskrice miru - Jiskry míru - Tia sáng hòa bình - அமைதியின் தீப்பொறிகள் - شرارات السلام

Menù di navigazione ➜
Vai ai contenuti

Scintille di Pace - Sparks of Peace - Des étincelles de paix - Chispas de Paz - Funken des Friedens - Faíscas de Paz - Iskry pokoju - A béke szikrái - Vonken van vrede - Shkëndijat e paqes - Mga kislap ng kapayapaan - 和平的火花 - 平和の火花 - 평화의 불꽃 - Іскри миру - Iskre mira - Ramybės kibirkštys - Iskrice miru - Jiskry míru - Tia sáng hòa bình - அமைதியின் தீப்பொறிகள் - شرارات السلام

Atlante del Buon Consiglio
Pubblicato da Atlante in fede religione cultura · Giovedì 02 Gen 2025 ·  6:30
Tags: Scintilledipaceatlantebuonconsiglio

2 gennaio 2025 giovedì

Gv 2,13-25 (Traduzione interconfessionale in lingua corrente)
La festa ebraica della Pasqua si avvicinava, e Gesù salì a Gerusalemme. Nel cortile del tempio trovò i mercanti che vendevano buoi, pecore e colombe. C'erano anche i cambiamonete seduti dietro ai loro banchi. Allora Gesù fece una frusta di cordicelle, scacciò tutti dal tempio, con le pecore e i buoi, rovesciò i tavoli dei cambiamonete spargendo a terra i loro soldi. Poi si rivolse ai venditori di colombe e disse: “Portate via di qua questa roba! Non riducete a un mercato la casa di mio Padre!”. Allora i suoi discepoli ricordarono la parola della Bibbia che dice: L'amore per la tua casa è come un fuoco che mi consuma. Intervennero alcuni capi ebrei e domandarono a Gesù: “Dacci una prova che hai l'autorità di fare queste cose”. Gesù rispose: “Distruggete questo tempio! In tre giorni lo farò risorgere”. Quelli replicarono: “Ci sono voluti quarantasei anni per costruirlo, questo tempio, e tu in tre giorni lo farai risorgere?” Ma Gesù parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva detto questo, e credettero alle parole della Bibbia e a quelle di Gesù che rimase a Gerusalemme durante le feste della Pasqua. Molti videro i miracoli che faceva e credettero in lui. Ma Gesù non si fidava di loro perché li conosceva tutti: non aveva bisogno di informazioni, perché sapeva benissimo che cosa c'è nel cuore di ogni uomo.   
Maria
In questo brano del Vangelo Gesù si presenta con un atteggiamento meno consueto. Pure per me, sua Madre, quell’atteggiamento, quella reazione, mi apparve un fatto fuori dell’ordinario.
Tante volte, quando era ragazzo, si era fermato davanti al tempio, nel cortile a guardare quel mercato. Non diceva nulla, ma il suo sguardo profondo nascondeva dell’amarezza che non poteva rimanere a lungo celata. Ora era “il Maestro” e non doveva tacere. Si trattava della “casa di suo Padre” e non poteva sopportare che si riducesse a un mercato, con tutte le conseguenze di menzogne e inganni, tanto da meritarsi di essere chiamato una “spelonca di ladri”. Era necessaria anche la forza, la violenza, perché quando c’è di mezzo il denaro è difficile convincere con le buone.
“Fece una frusta”. Quando si deve difendere l’onore e la gloria dei Padre, di Dio, non si dovrebbe mai avere paura di denunciare, di rovesciare, di usare anche la maniere forti. La gloria del Padre in ciascuno dovrebbe essere “come un fuoco che consuma”. Gesù ardeva di questo fuoco e lo stesso ardore l’ha comunicato ai suoi discepoli. A noi, allora. A voi, oggi.
Dio ama la sua casa, ma la casa di Dio non è fatta di mura. Siamo noi, siete voi, la casa di Dio. Dio abita in ogni creatura. Ognuno di noi è casa di Dio, tempio dello Spirito Santo.
“Il Signore è in te”, mi disse l’Angelo un giorno, poi venne anche fisicamente, come uomo, dentro di me. Oggi quel Gesù, che volle prendere vita umana nel mio grembo, è dentro ciascuno di voi. Non andare lontano per adorarlo. Fermati, contempla questa divina presenza in te, ma anche negli altri, anche in quelli che ti sono fastidiosi. Dio non è fastidioso, ma vuole forse provarti attraverso questa presenza alle volte “scomoda”. Accettala. Non profanare questa divina presenza in tutti e combatti perché non venga profanata soprattutto nei piccoli.
Non profanare il suo santo tempio. La tua vita, la tua persona, il tuo corpo, la tua intelligenza, la tua volontà e la tua memoria, sono dimora di Dio. Devono essere l’abitazione in cui Dio trova il suo compiacimento, le sue delizie, il piacere di potersi manifestare. Non porre ostacoli a questo meraviglioso progetto di Dio.
Caccia anche tu, insieme a Gesù, dalla tua anima, dalla tua vita, ciò che la rende spelonca di malsani sentimenti. Voglio aiutarti anch’io. Forse hai bisogno anche tu della “frusta di cordicelle” per scuoterti, per cacciarvi ciò che allontana da Lui. Voglio abbellire io la tua vita perché sia più degna dimora di Dio. Voglio usare io al posto di Gesù quelle “cordicelle”. Come mamma non sarò dura. Le muoverò solo e le sto già movendo dentro di te con dei pensieri che ti fanno scegliere  Dio prima di ogni cosa e sopra ogni cosa. Fanne tesoro!
Gesù mi ha dato questo incarico per rendere la sua permanenza negli uomini meno indegna, più pura e santa. Lasciati santificare da ciò che ti consiglio.
Questo zelo, questo amore per la casa di suo Padre è un insegnamento prezioso per la tua vita. Abbellisci questa casa di Dio con pensieri belli, con propositi santi. Quante banalità nella tua vita! Spogliati dall’egoismo, dalla ricerca sfrenata di te stesso, del piacere, del comodo. Vuota la tua anima da interessi solo personali. Donati agli altri senza misura, come Gesù stesso si è donato a te. Questo vuol dire essere più degna dimora di Dio. E, se puoi, aiuta e convinci anche gli altri a questo ideale che unico è capace di cambiare il mondo.
“Gesù non si fidava di loro”. Con quanta tristezza dovette fare questa constatazione. Allora sapeva ciò che covava nel cuore dei farisei, dei capi degli ebrei. Dentro di loro c’era solo rancore, odio, voglia di farlo fuori, perché disturbava il loro quieto vivere, andava in profondità nella vita dell’uomo, non badava all’apparenza, ma penetrava nei cuori che vedeva lontani da Dio
Dio “sa benissimo cosa c’è nel cuore dell’uomo”. Gesù conosce anche i risvolti più nascosti della tua vita.  Allora non si fidava, perché sapevano mascherare la loro ipocrisia. Oggi si fida di te, vuole fidarsi di te. Non tradire la sua fiducia. Conosce i tuoi desideri, la voglia che hai di amarlo, anche se non ci riesci pienamente. Vede i tuoi sforzi, la tua buona volontà. Nulla è nascosto ai suoi occhi anche se gli altri, la gente, ti critica, ti giudica e forse ti condanna.
Voglio ripeterti anch’io che Gesù sa benissimo cosa c’è nel tuo cuore. In Lui anch’io scopro quelle gemme che vi ha seminato Lui stesso. Vedo la sua Grazia in te, come fu annunciata anche a me quel giorno dall’Angelo. Fatti coraggio: Gesù ti ama ed è contento di te. Non si fidava, allora. Oggi si fida di te e vuole fidarsi sempre di più. Non lo deludere. Continua in questo cammino guidato da me. E quando ti senti forse non compreso dagli altri, pensa che c’è uno che ti comprende sempre, che non ha “bisogno di informazioni, perché sa benissimo che cosa c'è nel cuore di ogni uomo”. E il suo amore è così grande che ti è grato per la fiducia che riponi in Lui. Lui si fida di te e tu aumenta sempre di più la tua fiducia in Lui. Ti aiuterò io.
 


Torna ai contenuti